Il mio impegno

1. L’IMPRESA DI CUI OCCUPARCI

Fare impresa significa assecondare un sogno, un sogno individuale che diventa collettivo e si identifica con un determinato luogo, di cui è espressione, e con il gruppo di persone che lo abita.

E allora un’impresa, ogni impresa, è molto di più di ciò che produce: è un insieme di valori. Fare impresa è vivere con gli altri imparando a farlo nel modo giusto, è ricerca del benessere e sviluppo delle attitudini, è presidio del territorio e caratterizzazione dello stesso, anche in termini culturali.

Non possiamo dimenticarci di questi legami, perché solo rispettandoli possiamo aprirci al futuro, ai suoi cambiamenti, a innovazioni che siano sinonimo di crescita e non di spersonalizzazione, a un ricambio generazionale che rispetti il saper fare della tradizione pur nell’accoglimento di nuove opportunità.

Il domani imprenditoriale di questa Regione non può e non deve essere solo un contesto virtuale in cui tutto è freddo, omologato, distante: il mondo è raggiungibile, ma il nostro mondo parte dalla Lombardia, dalle sue aziende, dai suoi negozi, dalle sue donne e dai suoi uomini.

Le imprese siano nuovi luoghi da vivere unendo cultura, commercio e innovazione.

Il mio impegno:

  • Tutelare l’impresa di qualità
  • Tutelare il made in Italy
  • Incrementare e agevolare il Welfare aziendale
  • Facilitare il dialogo tra pubblico e privato
  • Innovare, ma con il territorio sempre al centro

 

2. IL TERRITORIO DI CUI OCCUPARCI

È in atto una corsa a perdifiato verso la progressiva trasformazione delle nostre città: nuove opere pubbliche vedono la luce e le mappe si arricchiscono di nuovi spazi, a cambiare la geografia della nostra esistenza e i parametri con i quali quotidianamente ci orientiamo.

In pochi, tuttavia, sembrano porsi una domanda che dovrebbe essere invece fondamentale, anzi propedeutica: dove stiamo andando? E dove vogliamo andare?

Rigenerazione Urbana è una formula vuota se non è accompagnata da una visione. Meglio: dall’identità, quella propria di ogni territorio, di ogni città, di ogni quartiere. Il cambiamento, ogni cambiamento, deve avere allora un target prima studiato e poi condiviso e non può prescindere dai capisaldi della mobilità, della sicurezza, dei servizi, del benessere e dell’assenza di degrado.

I problemi ecologici globali si affrontano a partire dalle scelte locali: attorno ai centri abitati devono sorgere nuove fasce verdi, nuovi terreni coltivati, nuovi luoghi di svago all’aria aperta. Nel preservare c’è cura, nella cura c’è crescita, evoluzione e trasformazione. Una trasformazione etica, naturale e sostenibile, che rispetti spazi e tempi.

Se impareremo ad amare davvero la nostra terra, anche gli altri lo faranno: per questo il turismo è una sfida da giocare con intelligenza, lungimiranza e concretezza. Mancano tre anni alle Olimpiadi Invernali 2026, un evento planetario che arriverà a baciare le nostre bellezze naturali e artistiche: farsi trovare pronti allora significa non perdere un secondo di lavoro ora.

Il mio impegno:

  • Rispettare la storia dei nostri luoghi, valorizzandola. Curare per trasformare
  • Assecondare la rigenerazione delle nostre città, ma sempre con una visione pragmatica e attenta ai bisogni di chi le abita
  • Garantire sicurezza e legalità, ovunque e comunque
  • Pensare e compiere azioni di incoming turistico concrete, condivise e funzionali
  • Obiettivo Milano-Cortina 2026: anche il Varesotto deve essere protagonista

 

3. LA SOCIETÀ DI CUI OCCUPARCI

Sogno una società in cui non venga dimenticato nessuno. Sogno una società che faccia davvero largo ai giovani. Sogno una società in cui la dignità del lavoro sia sempre rispettata. Sogno una società in cui una donna possa essere al contempo mamma, moglie e manager. Sogno una società di anziani che possano invecchiare serenamente. Sogno una sanità sempre al servizio del cittadino.

Siamo un insieme di persone con bisogni diversi a seconda del momento e delle condizioni di vita: chiunque deve godere della medesima attenzione da parte di chi governa. Il miglioramento individuale e collettivo è l’unica bandiera: non c’è società se non si punta alla crescita.

Compito di chi si occupa della cosa pubblica è allora quello di creare le giuste opportunità, in un contesto di diritti intangibili ma anche di doveri chiari e necessari a garantire la sostenibilità generale.

Il mio impegno:

  • Assicurare la piena accessibilità ai servizi, anche grazie a una mobilità sostenibile ed economicamente alla portata di tutti
  • Sostenere la natalità e favorire in ogni modo le politiche di conciliazione lavoro-famiglia per madri e padri
  • Incrementare le politiche di welfare per ogni gruppo sociale
  • Rafforzare il plateau di diritti delle persone affette da disabilità, dei più fragili e degli anziani
  • Favorire un’inclusione di qualità, anche ponendo in essere azioni di housing sociale in provincia di Varese

 

4. I GIOVANI DI CUI OCCUPARCI

Occupiamoci dei giovani, ma davvero. 

Un figlio si cresce ogni giorno, non una volta ogni tanto: allo stesso modo, con la medesima costanza, le istituzioni devono impegnarsi nei confronti di coloro che saranno le donne e gli uomini del futuro, la continuazione della nostra storia, gli eredi del mondo che lasceremo loro in dote.

Dove si vedono i giovani, oggi? Che certezze stiamo dando loro, mentre solcano i primi chilometri del mare esistenziale? Quali i loro punti di riferimento, quali le risposte alle loro domande?

Chiediamocelo. E disegniamo finalmente delle solide tracce a partire dalla scuola per arrivare al mondo del lavoro, costruiamo un universo proficuo, strutturato e reale (la vita è fuori da uno schermo di un computer!) di sentieri che essi possano percorrere come meglio credono, guidati dai loro sogni, dalle loro virtù e dalle inclinazioni personali. 

Investire sulle politiche giovanili significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo. Significa, insomma, avere un domani.

Il mio impegno:

  • Garantire la massima sicurezza nei contesti della crescita
  • Eliminare i divari tra le scuole: ogni istituto sia un centro nevralgico della comunità
  • Favorire il dialogo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro
  • Disegnare una collocazione spazio-temporale di professioni e ambizioni
  • Dare un seguito concreto alla legge regionale (31/03/2022 n.4) “La Lombardia è dei giovani”

 

5. IL BENESSERE DI CUI OCCUPARCI

Il mondo della sanità rientra tra le competenze regionali ed è quindi centrale nella missione che le istituzioni territoriali assumono nei confronti dei cittadini.

Il suo rafforzamento è pertanto indispensabile, nel solco tracciato dall’amministrazione uscente con una riforma che sta riportando medici e cure realmente vicino ai bisogni dei lombardi.

C’è tuttavia anche un “prima”, che talvolta non viene adeguatamente considerato, invero indispensabile tanto quanto l’adeguato funzionamento delle strutture, la loro accessibilità e la prontezza delle loro risposte: è il benessere psicofisico di ciascuno di noi.

La salute va in primis ricercata in stili di vita sani, equilibrati, lontani dalle esagerazioni e dalle trasgressioni che esprimono un disagio e rappresentano un tentativo di fuga dalla realtà. 

La salute è prevenzione: non dimentichiamocelo.

Il mio impegno:

  • Promuovere stili di vita sani per contrastare efficacemente il disagio e le devianze
  • Istituire un vero e proprio “diritto allo sport e alla salute”
  • Favorire un invecchiamento attivo e supportato dai servizi, aumentando l’interazione tra terzo settore e sanità pubblica e privata con una co-progettazione innovativa
  • Orientare la sanità pubblica ad occuparsi del benessere del cittadino nella sua totalità, offrendo soluzioni di prossimità
  • Garantire la salubrità degli ambienti pubblici, scolastici e di lavoro

 

6. LA SICUREZZA DI CUI OCCUPARCI

La sicurezza è in primis la sensazione individuale di assenza di minaccia: è, per ogni donna e per ogni uomo, l’intimo pensiero del sentirsi lontano dai pericoli mentre si portano a compimento le azioni della propria quotidianità. 

Si tratta quindi della più alta forma di libertà cui ogni essere umano ha diritto.

Il rischio zero non esiste, ma a esso è necessario continuare a tendere, senza mai abbassare la guardia. Perché il bisogno di sicurezza è ovunque: in un parcheggio, su un treno, in una piazza, davanti a una scuola, all’uscita di un’aula studio, fuori da una palestra…

Sicurezza è azione, ma soprattutto prevenzione. È intervento umano, ma oggi anche opportunità tecnologica. È pianificazione attenta, è connessione di luoghi, è eliminazione delle cattedrali nel deserto.

Sicurezza è potersi difendere e sapere come farlo, nei limiti della legge.

Sicurezza è percorrere una strada ben illuminata, ben segnalata, ben asfaltata. 

Sicurezza è tornare a casa dai propri cari ogni sera senza rischiare di farsi male o addirittura morire sul posto di lavoro.

La sicurezza, per le istituzioni, è un impegno preso con i cittadini di cui non ci si può e non ci si deve mai stancare.

Il mio impegno:

  • Favorire progetti territoriali e contributi regionali sul tema, concentrandosi sui contesti più sensibili e frequentati come le piazze, le stazioni del trasporto pubblico, i parcheggi, i centri storici e i quartieri
  • Impegnarsi concretamente per la sicurezza sul lavoro: basta morti!
  • Contrastare il bullismo nelle scuole con azioni preventive, generali ma anche mirate
  • Istituire corsi gratuiti di autodifesa nelle scuole e nei luoghi di lavoro
  • Mappare i punti più critici della rete stradale regionale, intervenendo su di essi in maniera strutturale e non solo con mezzi repressivi